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La foresta amazzonica colombiana ha gli stessi diritti di una persona

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Grazie a un gruppo di attivisti colombiani, il governo proteggerà l’Amazzonia come se fosse un cittadino

Con una recente sentenza, la Corte suprema colombiana ha reso la Colombia il primo paese del Sud America a riconoscere i diritti di una persona alla foresta pluviale amazzonica. La sentenza è stata la conclusione di una campagna condotta da venticinque giovani attivisti che avevano l’obiettivo di costringere il governo colombiano a proteggere meglio l’inestimabile tesoro naturale rappresentato dall’Amazzonia.

Oltre a concedere gli stessi diritti di una persona alla foresta pluviale, la Corte ha anche ordinato alla Colombia di creare un piano globale entro i prossimi quattro mesi per affrontare la deforestazione e il cambiamento climatico. Ovviamente questa sentenza non definisce legalmente l’Amazzonia come «umana», ma le garantisce certi diritti inalienabili.
La sentenza non ha precedenti, per questo è ritenuta un’affermazione davvero molto importante: quello che dice è che la foresta pluviale amazzonica dovrebbe essere riconosciuta e rispettata come si farebbe con una qualsiasi persona perché la sua sopravvivenza è legata alla sopravvivenza delle future generazioni dei colombiani e di tutte le persone del mondo.

Come è stato scritto nella sentenza: «i diritti fondamentali della vita, della salute, della libertà e della dignità umana sono determinati dall’ambiente e dagli ecosistemi. Senza un ambiente pulito, i querelanti e gli esseri umani, in generale, non possono sopravvivere e tanto meno proteggere quei diritti per i bambini o le generazioni future».

Anche se qualcuno avrà sicuramente da ridire riguardo a questa decisione, è davvero molto importante guardare al mondo e alle sue risorse con la stessa forma di rispetto che pretendiamo per noi stessi.

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Amazzonia, attivisti, diritti, foresta, foresta pluviale

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