Dipendenze e alterazioni cerebrali

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I meccanismi cerebrali contribuiscono allo sviluppo di comportamenti simili alla dipendenza

Questo studio collega i cambiamenti molecolari nel cervello a comportamenti che stanno alla base della dipendenza. I ricercatori hanno sviluppato un sistema attraverso il quale i ratti imparavano ad ottenere una soluzione alcolica premendo una leva. Per capire i meccanismi attraverso i quali un individuo manifesta la sua dipendenza, hanno offerto ai ratti un’alternativa all’alcol, ossia acqua addolcita. 

Quando gli animali potevano scegliere, la maggior parte smetteva di impegnarsi a ottenere l’alcol e ripiegava sulla soluzione addolcita. Solo il 15% continuava a scegliere l’alcol, una percentuale molto simile a quella degli umani dipendenti dall’alcol.

La dipendenza ha a che fare con il controllo motivazionale e si osserva quando il soggetto continua a scegliere qualcosa nonostante conosca gli effetti negativi. Nel caso dei ratti, questi continuavano a premere la leva per ottenere l’alcol nonostante ricevessero uno sgradevole shock elettrico.
Per studiare il meccanismo alla base dei comportamenti simili alla dipendenza nei ratti, i ricercatori hanno misurato l’espressione di centinaia di geni, in cinque aree del cervello. Le più grandi differenze erano nell’amigdala, che è legata alle reazioni emotive.

Il gene coinvolto è associato alla proteina GAT-3, una proteina di trasporto (o “trasportatore”) che aiuta a mantenere bassi livelli della sostanza segnale “GABA inibitoria” attorno alle cellule nervose. Questa scoperta è in linea con precedenti studi che hanno identificato cambiamenti nella segnalazione GABA nell’amigdala nei ratti hanno sviluppato dipendenza dall’alcool.

I ricercatori hanno studiato il ruolo delle proteine di trasporto ridotte eliminando il GAT-3 nei ratti che inizialmente preferivano l’acqua addolcita. Dopo il knockdown, i ratti potevano nuovamente scegliere tra alcol e zucchero. La diminuzione dell’espressione del trasportatore ha avuto un effetto sorprendente: gli animali che avevano preferito il gusto dolce rispetto all’alcool invertivano le loro preferenze, scegliendo l’alcol.

Per capire se fosse stato un caso, il gruppo di ricerca ha collaborato con gli investigatori dell’Università del Texas ad Austin, analizzando i livelli di GAT-3 nel tessuto cerebrale degli esseri umani deceduti. Negli individui con dipendenza da alcool documentata, i livelli di GAT-3 nella regione dell’amigdala erano inferiori rispetto agli individui di controllo.

Si tratta quindi di un rapporto reciproco: se i meccanismi cerebrali partecipano allo sviluppo di dipendenze, allo stesso tempo la dipendenza da alcol partecipa al deterioramento dei meccanismi cerebrali

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