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Un’ora d’aria/4 Anche gli aerei inquinano l’aria che respiriamo

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Continua la serie Un’ora d’aria, dedicata a smog e inquinamento. Tra le fonti di inquinamento dell’aria delle quali si parla meno ci sono gli aerei

Un’ora d’aria: parliamo ancora di aria inquinata. E questa volta ne parliamo per dire che anche gli aerei inquinano.  Belli, grandi, capaci di volare: gli aerei sono veramente frutto della mente umana e del suo potere. Ci portano in posti lontani in poche ora. L’aereo è figlio dell’industria, del capitalismo e del mondo frenetico delle metropoli. E proprio come tutte le cose figlie di quest’epoca porta con sé aspetti positivi e aspetti negativi. E se certamente tra gli aspetti positivi dell’aereo possiamo annoverare la velocità con cui ci fanno ritrovare in un posto anche distante chilometri, tra gli aspetti negativi, invece, vi è l’aspetto dell’inquinamento ambientale. Perché anche gli aerei inquinano e rilasciano nell’aria anidre carbonica.

Proprio per quanto riguarda le emissioni di CO2, l’Europa ha cercato di porre un freno al rilascio di anidride carbonica nell’aria imponendo a tutti i voli effettuati da e per l’Unione europea il pagamento di una tassa aggiuntiva per compensare l’inquinamento prodotto. La Corte di Giustizia Europea ha stabilito, infatti, che anche le compagnie aeree rientrano nel Sistema di scambio delle emissioni europeo Ets (Emission Trading Scheme), e per questo sono costrette a pagare, dal 1 gennaio 2012, la Carbon tax: più inquini, più paghi.

Ma cosa è cambiato? Di sicuro è aumentato il denaro nelle casse dell’Europa. Ma gli aerei volano lo stesso e lo stesso inquinano, non possono certo accorciare le proprie rotte, né annullare o ridurre il numero di viaggi. La Carbon tax, così, ci assomiglia tanto alle zone a traffico limitato, alle domeniche a piedi e alle targhe alterne. Sono tutte strategie che parlano del problema, ma non lo risolvono.