ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Infortunio sul lavoro a Lecce, operaio 26enne cade da 7 metri e muore-Leonessi (Cisambiente): "Dai rifiuti molta materia prima preziosa"-Donna morta dopo liposuzione, nello studio mancava anche il defibrillatore-Dazi, c'è l'accordo Usa-Cina. Trump: "Vittoria per entrambi, forniranno terre rare"-Oggi a Milano la Conferenza annuale Ebra, l’Associazione dei registri europei delle imprese-Isola dei famosi, anticipazioni stasera 11 giugno: tutti i naufraghi a rischio-Dal Fabbro (Iren): "Sicurezza energetica e tutela ambiente pilastri per proteggere il futuro"-Pichetto Fratin: "Impegnati verso net zero al 2050"-'Demografia, un patto fra generazioni', il 24 giugno l'evento Adnkronos Q&A-Roma, madre e figlia morte a Villa Pamphili: verifiche negli ospedali di tutta Italia-Fiere, dopo successo della quarta edizione Hydrogen-Expo guarda già al 2026-Matteo Doretto, chi era il pilota italiano di rally morto in Polonia-Scintille tra Messi e James Rodriguez, rissa sfiorata: cos'è successo - Video-Assilea, Paolo Guzzetti nominato Presidente per il triennio 2025-2027-Tra addetti a vendite e baristi, ecco top ten mestieri più ricercati nell'estate 2025-Imprese, Masoero (Siemens Italia): "Industrial Ia a disposizione delle pmi italiane"-Imprese, Zardo (Schneider Italia): "Abbattere emissioni con digitalizzazione e tecnologia"-Rally, tragedia in Polonia: morto il pilota italiano Matteo Doretto-Lutto per Fedez, è morta nonna Luciana: "Ci mancherai tanto"-Imprese, Sonepar Italia: solo un quinto ha avviato progetti legati al piano Transizione 5.0

Scoperta molecola che frena infarto

Condividi questo articolo:

Prevenire l’infarto si puo’, grazie ad una molecola capace di bloccare l’attacco attacco di cellule infiammatorie alla placca responsabile dell’attacco cardiaco

 

Fermare l’infarto (meglio, prevenire) si può. Alcuni ricercatori italiani dell’Università Cattolica di Roma, coordinati da Filippo Crea, hanno scoperto una ‘molecola-freno’ che potrebbe divenire una chiave per prevenire gli attacchi cardiaci. La molecola, infatti, sarebbe in grado di ridurre il rischio che la placca di arteriosclerosi (una formazione nociva che si presenta sui grossi vasi sanguigni di soggetti a rischio) si rompa arrestando il flusso di sangue al cuore.

Secondo la scoperta, che sarà pubblicata sulla rivista Basic Research in Cardiology, la molecola dovrebbe rendere inoffensive cellule con proprietà infiammatorie che favoriscono la rottura della placca.

Cerchiamo insieme di capire qualcosa in più. Che cos’è l’arteriosclerosi? È un ‘Processo alterativo sistematico a carico delle arterie, che vanno incontro a modificazioni morfologiche e strutturali di tipo degenerativo (allungamento, tortuosità, perdita di elasticità, ispessimento uniforme della parete e, dal punto di vista istologico, sclerosi, degenerazione ialina e mucoide, calcificazione), con caratteri e distribuzione diversa a seconda del calibro arterioso. Tutte queste modificazioni si instaurano in modo graduale interessando diversamente, con il progredire dell’età, tutti i soggetti. Nell’ambito dell’arteriosclerosi, con criteri non sempre univoci, si distinguono vari quadri clinici e anatomo-patologici quali la sclerosi di Mönckeberg, degenerazione e calcificazione della tunica media delle arterie di medio calibro e l’aterosclerosi’ (Definizione Traccani). Spesso questo processo di infiammazione cronica delle arterie si associa alla formazione di una placca, un ispessimento dello strato più interno delle arterie dovuto principalmente all’accumulo di grasso e di tessuto.  Tale placca, anche a causa di un attacco di cellule infiammatorie, potrebbe rompersi, portando all’infarto.

 

Gli studiosi, però, hanno scoperto che le cellule  infiammatorie a ridosso della placca sono dotate di un freno molecolare, la molecola “CD31” che ne contiene l’azione nociva. Grazie a questa scoperta possono essere sviluppati farmaci che potenzino l’efficacia di CD31.