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Terremoti negli abissi marini

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Secondo un nuovo studio, quando le tempeste sono molto forti possono arrivare a scuotere il fondo dell’oceano

Quando una tempesta si abbatte molto lontana dalla costa, è facile vedere il suo impatto sulla superficie dell’acqua, anche a distanza. Quello che non si può vedere con facilità, invece, è quello che succede negli abissi marini dove, a quanto pare, ci sono dei riverberi.

Secondo un nuovo studio, infatti, le forti tempeste possono effettivamente scuotere, oltre alla superficie, anche il fondo dell’oceano, causando dei terremoti che fino ad ora venivano chiamati «misteri sismici» perché rubricati come fenomeni sconosciuti.

Gli scienziati sapevano già prima di questo studio che nell’oceano si producono segnali sismici, ma mentre alcuni di questi potevano essere spiegati dalle onde dell’oceano, c’era una banda di segnali che si presentava a una frequenza compresa tra 0,02 e 0,05 Hertz, apparentemente inspiegabile.

Ed è proprio intorno a questi segnali che si sono accaniti i ricercatori nordamericani che hanno analizzato i dati per questo studio – che è stato recentemente pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.

A Science News, i ricercatori hanno spiegato che, dopo aver analizzato dati sismici per quasi 10 anni, hanno notato emergere uno strano schema: i segnali, infatti, erano stagionali mentre i terremoti non lo sono mai.

Quello che è stagionale, invece, è il clima, ed è stato a partire da questa intuizione che la squadra di ricercatori è stata portata alla scoperta appena fatta, ovvero che certi scuotimenti del fondo dell’oceano coincidono con la furia delle tempeste che si stanno abbattendo sopra di loro.

C’è da aggiungere, a questo, che una tempesta da sola non è sufficiente per provocare un terremoto, anche il fondo marino sotto la tempesta deve avere la forma giusta.

Adesso, quando tutte queste occorrenze collimano, sappiamo a cosa ci troviamo di fronte.

 

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misteri sismici, tempeste, terremoti marini

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