Gli scienziati stanno “allevando” barriere coralline

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In risposta alla distruzione delle barriere di tutto il mondo, nascono gli asili per coralli

Molti fattori possono contribuire al declino delle barriere coralline di tutto il mondo. Tra questi, l’inquinamento, le epidemie, le pratiche di pesca distruttive e persino le immersioni subacquee. Tuttavia gli scienziati stanno facendo di tutto per porre rimedio.

Nel Mote Marine Laboratory, in Florida, i coralli vengono allevati in “asili nido”, per essere spostati e “trapiantati” in barriere degradate. I coralli vengono, in poche parole, presi e rotti in micro frammenti: in questo modo danno via a una sorta di “auto guarigione” attraverso cui si moltiplicano, crescendo da 25 a 50 volte più velocemente che in natura. Poi vengono rintrodotti in natura. Al momento, almeno 90 specie sono state allevate con questo metodo e sono stati trapiantati oltre 20.000 coralli.

La barriera corallina è una formazione rocciosa accresciuta dalla sedimentazione degli scheletri calcarei dei coralli, animali polipoidi facenti parte della classe antozoa, phylum Cnidaria, che abitano quegli ambienti e lì si moltiplicano.

I coralli occupano poco più dell’1% del fondo oceanico, ma la loro utilità si estende ben oltre il loro spazio. Dal loro sviluppo, si genera una relazione simbiotica tra alghe e batteri che li circondano. Fungono da habitat per un quarto di tutta la vita marina e almeno mezzo miliardo di persone dipende dai pesci che si cibano di lei.

Per formare una barriera, i coralli hanno bisogno di 10.000 anni e aumentano solo di un quinto di pollice l’anno. Tuttavia, possono essere facilmente danneggiati da un certo numero di cose: il deflusso agricolo, la pesca e persino i prodotti chimici trovati nelle creme solari.

Inoltre, se le alghe deperiscono o sono soggette a sbiancamento (si crea uno spettrale alone bianco), i coralli si ammalano e, infine, muoiono. Si conseguenza, le scogliere si svuotano e l’ecosistema viene seriamente danneggiato.

La situazione è così grave che, secondo gli esperti, entro il 2050 potrebbe rimanere solo il 10% dei coralli nel mondo. Per questo ogni ricerca è davvero preziosa.

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