Ecco il nuovo accordo sulle pensioni

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Si potrà lasciare il lavoro prima grazie ad un anticipo pensionistico

Le pensioni sono tornate al centro del dibattito pubblico dopo l’incontro tra il governo e le parti sociali che hanno firmato un verbale di accordo. I punti all’ordine del giorno erano molti, dall’Ape, alla quattordicesima, ai lavori usuranti.

Adnkronos ha riassunto i nove punti cruciali dell’accordo:

1. Ape: è la possibilità volontaria di lasciare il lavoro a 63 anni, 3 anni e 7 mesi prima della pensione di vecchiaia grazie ad un anticipo pensionistico che il lavoratore stipulerà con l’Inps. Il prestito sarà ammortizzato con rate ventennali sulla pensione. La sperimentazione durerà due anni in caso di decesso il soggetto il capitale residuo sarà rimborsato dall’assicurazione con la quale si è stipulata la polizza sulla premorienza e quindi non si rifletterà sulla reversibilità o sugli eredi.

2. Ape agevolata o social: è l’anticipo pensionistico previsto a totale carico dello stato per alcune categorie di lavoratori in stato di bisogno. Tramite la definizione di bonus fiscali aggiuntivi o di trasferimenti monetari diretti, sarà infatti loro garantito un ‘reddito ponte’ interamente pagato dallo Stato per un ammontare prefissato. La platea e l’ammntare del reddito saranno definite in un successivo incontro tra governo e sindacati.

3. Ape e imprese: nel caso di accordi sindacali le aziende, per governare i processi di turn over, possono sostenere i costi dell’Ape per quei lavoratori che hanno maturato i requisiti.

4. 14esima mensilità: quattordicesima mensilità in arrivo anche per i pensionati con redditi fino a due volte il minimo, circa 1000 euro mese e aumento dell’importo per la 14esima già in vigore per redditi fino a 1,5 volte il minimo. La platea passa così da 2,1 milioni a 3 mln e trecento mila.

5. Lavoratori precoci: si mira a rendere possibile il pensionamento anticipato per chi ha iniziato a lavorare molto giovane , cioè per tutti quelli con 12 mesi di contributi legati al lavoro effettivo anche non continuativo prima del compimento del 19esimo anno di età. l’intervento mira a eliminare le penalizzazioni sul trattamento pensionistico previste dalla Fornero in caso di accesso al pensionamento anticipato prima dei 62 anni di età e consentire il pensionamento con 41 anni di contributi per i precoci disoccupati senza ammortizzatori sociali o in condizione di disabilità o per quelli occupati in alcune attività particolarmente gravose.

6. Lavori usuranti: ai lavoratori coinvolti si consente l’anticipo del pensionamento di 12 o 18 mesi eliminando le finestre di uscita previste dalla Fornero; l’accesso alla pensione anticipata potrà avvenire se si è svolta un’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 o per un numero di anni paro alla metà dell’intera vita lavorativa. per loro si elimina l’adeguamento dei requisiti alla speranza di vita dal 2019.

7. No tax area: aumento della no tax area con detrazioni d’imposta per i pensionati con piu’ di 74 anni fino a 55 mila euro che sarà così uniformata a quella dei lavoratori dipendenti pari a 8125 euro

8. Ricongiunzione gratuita: sarà possibile cumulare tutti i contributi previdenziali maturati in gestioni pensionistiche diverse, ivi inclusi i periodi di riscatto della laurea, senza oneri. L’assegno pensionistico sarà calcolato pro-rata con le regole di ciascuna gestione.

9. Rita: è la rendita integrativa temporanea anticipata. E si concede al lavoratore che ha maturato un montante in un fondo integrativo ma che vi deve attingere prima dell’età di pensionamento per poter usufruire di una rendita temporanea per il periodo che manca alla maturazione del diritto alla pensione. Tale opportunità sarà agevolata fiscalmente con una tassazione inferiore a quella attualmente prevista per gli anticipi e pari a quella prevista sulla pensione complementare erogata a rendita.

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ape, pensioni

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