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I test sulle intolleranze sono validi?

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I test sulle intolleranze alimentari non sono validi, a dirlo numerosi studi

 

Gonfiori dopo il pranzo, qualche bolla rossa che non ci spieghiamo oppure mal di stomaco dopo aver mangiato. Cosa fare? Un test sulle intolleranze alimentari, verrebbe da dire a tanti. Un test di quelli potrebbe svelarci cosa al nostro corpo non piace proprio. Ma è vero? E’ vero che i test che anche alcuni medici consigliano di fare ci dicono a cosa siamo intolleranti? No, o almeno così dicono numerosissimi studi. Andiamo per gradi: di seguito potete leggere i principali test di intolleranze e una piccolissima spiegazione su cosa consistono e sulla loro credibilità.

Test elettrodermico (VEGA test)

E’ un test non convenzionale che consiste nell’afferrare con una mano una fiala contenente un allergene o una sostanza a cui si presume di essere intolleranti. Tramite uno strumento si fa passare una corrente nel corpo e si registrano le variazioni della resistenza elettrica. Uno studio in doppio cieco, però, pubblicato su British Medical Journal ha dimostrato che i risultati di questo test non sono ripetibili. Dunque il test elettrodermico non ha alcuna validità, così come dice ‘Is electrodermal testing as effective as skin prick tests for diagnosing allergies? A double blind, randomised block design study’ di Lewith GT1, Kenyon JN, Broomfield J, Prescott P, Goddard J, Holgate ST.

Test di citotossicità (ALCAT test)

Il test si basa sulle eventuali modificazioni morfologiche e reazioni dei globuli bianchi del paziente al contatto con estratti di cibi o altri allergeni, ma sono stati effettuati molti studi per provare la reale efficacia di questo test, senza ottenere risultati riproducibili, così come spiegato nello studio ‘The leukocytic food allergy test: a study of its reliability and reproducibility. Effect of diet and sublingual food drops on this test’ di Lehman CW.

Analisi del capello (Hair Analysis)

Questo test vanta la capacità di rilevare metalli pesanti presenti sul capello, i quali sono visti come causa di allergie o intolleranze. Anche questo test è stato dimostrato non avere nessun tipo di validità, anche dalla ricerca ‘How reliable are commercial allergy tests?’ di Sethi TJ, Lessof MH, Kemeny DM, Lambourn E, Tobin S, Bradley A.

Test kinesiologico (DRIA test)

Il test è alquanto bizzarro e consiste nel valutare la presunta perdita di forza che si verificherebbe quando il soggetto viene a contatto con l’allergene. La perdita di forza è misurabile con uno strumento simile ad un bilancere. Anche in questo caso non è stato possibile dimostrare una reale efficacia del test, cos’ come dimostra ‘Kinesiology and food allergy’ di J S Garrow.

Dosaggio delle IgG (con metodo ELISA)

Con questo test si rileva la presenza di alcuni tipi di anticorpi (le IgG) nel sangue che possono reagire alla presenza di un determinato tipo di antigene (nel nostro caso, un alimento o un componente di questo). Sebbene il test ELISA sia molto utile nella diagnosi di molte malattie, non è stata dimostrata alcuna relazione tra presenza di IgG e allergie/intolleranze alimentari, così come dice ‘Unreliability of IgE/IgG4 antibody testing as a diagnostic tool in food intolerance’ Jenkins M1, Vickers A.

Iridologia

In questo test viene analizzata l’iride del paziente al fine di diagnosticare le intolleranze alimentari. Anche qui non c’è nessuna evidenza scientifica della validità diagnostica di questo test. Uno studio che dimostra  l’inefficacia del test è ‘Iridology: A systematic review’ di Ernst E.

 

A sostenere l’inefficacia dei test sulle intolleranze è anche il biologo nutrizionista Paolo Gozzo: ‘I test sulle intolleranze non solo validi, fatta eccezione per quelli che diagnosticano l’intollerabilità al glutine e al lattosio’. 

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