Acqua: servono nuove infrastrutture. Ma si paghera’ di piu’?

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L’Autorita’ dell’energia elettrica e il gas sta delineando le linee generali della tariffazione definitiva dell’acqua

L’acqua e’ un bene prezioso e per questo non va sprecato, ma va tutelato, gestito e protetto. Ad occuparsi di questo bene prezioso è, con l’entrata in vigore del decreto legge 201/11 ,meglio conosciuto con il nome di decreto ‘Salva-Italia’, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas. L’autorità, quindi, dovrà regolare e controllare i servizi idrici del Paese, compiti prima svolti dall’Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua.

Lavorando sul fronte acqua già dal 2011, l’Autorità intende garantire a tutti una fornitura di qualità, approvando al contempo meccanismi di salvaguardia per le utenze, affinché i consumatori non sostengano oneri impropri. Obiettivo dell’Autorità è quindi definire attraverso una regolazione stabile, certa e condivisa, un sistema tariffario equo e trasparente, che garantisca gli investimenti necessari, un servizio efficiente e di qualità, e la tutela dei clienti finali, anche salvaguardando le utenze economicamente disagiate.

Nel nostro Paese sono necessari ingenti investimenti per migliorare il servizio idrico attuale, ora carente e più volte sanzionato dall’Unione Europea. Ma il costo degli investimenti ricadrà sui consumatori? L’Autorità dell’energia elettrica ed il gas sta al momento lavorando alla definizione delle linee generali della tariffazione definitiva, prevista a partire dal 2014. Cosa bisognerà aspettarsi?

A rispondere a queste domande è, ai microfoni di Radio Radicale, intervistato da Michele Governatori, Alberto Biancardi, commissario per l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che spiega che anche ”nel consumo di acqua si applicherà il principio ‘chi inquina paga’, che per estensione penso possa considerarsi ‘chi sfrutta deve contribuire a”.

Insomma, nulla cambia rispetto a quello che è adesso: chi consuma l’acqua deve pagarla. Ma è vero anche che le tariffe italiane sono più basse rispetto alla media europea e che nel nostro paese tanta acqua va sprecata. Sembrerebbe quasi necessario che il prezzo dell’acqua aumenti perché se ne faccia un uso più razionale. Sarà così? Il prezzo dell’acqua aumenterà? Prima di rispondere alla domanda è necessario fare anche una piccola premessa: ”i livelli tariffari in Italia sono molto diversificati, diciamo che la differenza tra il prezzo minimo e il prezzo massimo è di 1 a 3. Quindi ci sono alcuni casi, penso alla Toscana, dove l’acqua si paga comunque a un livello più basso rispetto ad altri Paesi Europei, però si paga a un livello di prezzo relativamente più alto. Questo però ha delle spiegazioni, perché il caso Toscano è un caso dove si stanno facendo investimenti e si stanno facendo dei lavori stranamente importanti sulle infrastrutture”.

Quindi se saranno necessari degli investimenti per migliorare il sistema di fornitura dell’acqua, sarà necessario anche aumentare il costo finale di essa? Se rendere il servizio idrico migliore e se applicare in materia di acqua tutte le regole fissate dall’Unione Europea, garantendo ai consumatori un servizio di qualità, ”vuol dire che l’acqua dovrà costare di più è difficile da dire”.  Si valuterà caso per caso: ci sono ”casi in cui l’acqua potrebbe costare uguale o addirittura di meno, nel caso in cui ci sono dei costi o degli investimenti che si sono già pagati”. In poche parole, chi vive in una regione in cui il servizio idrico è efficiente e le infrastrutture sono buone non dovrà temere un aumento del costo dell’acqua. Chi vive in luoghi in cui il servizio idrico necessita di nuove infrastrutture allora potrà vedere aumentato il costo dell’acqua. ”Quello che dovrebbe passare è un principio che un cittadino paga per un servizio migliore e può anche pagare di più, però l’acqua la può bere, mentre adesso in certe parti d’Italia non si beve”. 

(gc)

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