Cina aggira dazi sui pannelli solari. Una nuova indagine

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La Cina ne sa una più del diavolo e trova un modo per aggirare i dazi  

 

La Cina sembra ancora violare le norme della concorrenza leale. E lo fa aggirando gli ostacoli. La Commissione europea ha deciso, infatti, di aprire un’indagine sull’import di pannelli solari provenienti da Taiwan e Malesia, che si sospetta risulti in parte ‘made in China’.

Il Paese orientale aggira così i dazi  sull’import cinese e il prezzo minimo concordato con l’Ue dei pannelli solari per evitare il ‘dumping’, cioè la vendita a prezzi molto inferiori rispetto al loro valore commerciale.  ‘I produttori cinesi del solare aggirano le misure antidumping dell’Ue prima esportando in Paesi terzi, come Malesia e Taiwan, poi falsificando la loro vera origine’, commenta Milan Nitzschke, presidente di EU ProSun, l’organizzazione che controlla la produzione di pannelli solari in Europa e che al momento si dice soddisfatta dell’avvio delle indagini.   ‘Questo tipo di manovra è una frode per i consumatori e va fermata’ avverte Nitzschke.

gc

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