Biomasse legnose, un’opportunità da non perdere

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Per la produzione di energia elettrica e per riscaldare la casa durante l’inverno si possono sfruttare le biomasse legnose, per risparmiare e non inquinare

Siete pronti ad ‘investire’ sulle biomasse legnose per riscaldare le vostre case? Certo, a settembre, parlare di argomenti del genere potrebbe non essere molto appropriato, eppure, quando l’inverno sarà di nuovo alle porte occorrerà essere pronti fin da subito, sapendo come efficientare e ristrutturare i vostri impianti termici, puntando sulla riduzione ‘sostenibile’ dei vostri consumi ‘energetici’ e sulle agevolazioni messe a disposizione dallo Stato per questa tipologia di intervento. Per entrare nell’argomento però, occorrerà necessariamente fare un bel passo indietro e chiedersi innanzitutto: cosa sono le biomasse e perché conviene utilizzarle in un impianto di riscaldamento domestico?

In primo luogo, quando parliamo di biomassa, intendiamo generalmente ‘qualsiasi sostanza di origine vegetale o animale’ che di solito viene utilizzata come fertilizzante agricolo o come combustibile per il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica. Inoltre, occorre sapere che la ‘biomassa  vegetale’ è una fonte di energia rinnovabile perché, in teoria, l’anidride carbonica emessa per produrre energia non causerebbe un incremento di quella già presente a livello ambientale, ma sarebbe la stessa quantità originariamente assorbita dalla sua matrice organica (una pianta, un albero etc..) durante la sua fase di sviluppo e che, alla fine del suo ciclo vitale, verrebbe comunque rimessa in circolo. L’utilizzo delle biomasse, proprio in quanto fonte di energia rinnovabile, è stato quindi incentivato dall’Italia per stimolare le industrie e i singoli cittadini verso l’adozione di ‘soluzioni impiantistiche’ che, nel caso delle fonti termiche, siano coerenti con gli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020 e dal PAN nazionale.

Tra le diverse biomasse presenti in Italia, quelle ‘legnose’ (di matrice vegetale), sono ovviamente le più interessanti in quanto rappresentano una delle risorse rinnovabili più utilizzate nel nostro Paese per alimentare i piccoli impianti termici ad uso residenziale, grazie anche all’enorme quantità e varietà di ‘elementi legnosi’ disponibili: circa 20 milioni di tonnellate all’anno di ‘materiale’ ricavato dai sottoprodotti dei boschi, (cimali, ramaglie, potature, diradamenti), dai residui derivanti dalla lavorazione del legno (cortecce, sfridi, segatura, trucioli), fino agli scarti agro – industriali (paglie, gusci e noccioli della frutta ecc). Partendo da questa premessa, le soluzioni tecnologiche disponibili per chiunque abbia voglia di installare un impianto di riscaldamento a biomassa nella propria abitazione (o sostituire l’impianto vecchio con uno nuovo) sono tantissime: dagli impianti a legna di ultima generazione, fino ai recenti sistemi di riscaldamento a pellet e a cippato.

(ml)

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