Salute: il pacemaker che si alimenta con i battiti del cuore

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Il nuovo pacemaker presentato recentemente al congresso 2014 della Societa’ europea di cardiologia, sarebbe in grado di autoalimentarsi come un orologio grazie ai battiti del cuore

Un pacemaker che come un cardio orologio è in grado di autoalimentarsi grazie ai battiti del cuore. Sembra fantascienza eppure potrebbe presto diventare una realtà in campo medico: si tratterebbe infatti di un prototipo presentato recentemente al congresso 2014 della Società europea di cardiologia (Esc), a Barcellona. 

Il nuovo pacemaker ‘futuristico’, in particolare, avrebbe la capacità di sfruttare il meccanismo dell’orologio automatico per raccogliere dal cuore energia meccanica, trasformandola poi in stimoli elettrici in grado di risincronizzare il battito. Un’illuminazione, questa, venuta 4 anni fa a Rolf Vogel, cardiologo ed ingegnere dell’università di Berna.  

Il pacemaker inventato da Vogel non si rompe, non si scarica e non va sostituito. È senza batterie e, dato che viene alimentato solo dai movimenti del cuore è ‘virtualmente eterno’: finché c’è battito, c’è energia per alimentarlo.  

Il muscolo cardiaco, secondo i progettisti, è una fonte di energia molto promettente visto che ‘le sue contrazioni regolari sono presenti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7’. Il passo più importante di questa idea è ovviamente quella di ‘evitare la periodica sostituzione delle batterie, che costringe il paziente a un nuovo intervento chirurgico, aumentando i costi e il rischio di complicanze.’ Per fabbricare il nuovo prototipo di pacemaker, i ricercatori sono partiti da un orologio automatico da polso commerciale, hanno eliminato tutti gli ingranaggi che non servivano così da farlo più piccolo e leggero, e gli hanno costruito intorno una custodia in plastica dotata di occhielli per ‘cucirlo’ direttamente sul cuore. Per adesso il nuovo dispositivo medico è ancora da perfezionare, perché al cardio orologio che raccoglie l’energia dei battiti, si affianca (per ora) un dispositivo di memoria che la stocca temporaneamente, per poi tradurla in mini-scariche ‘accorda-cuore’. Il prossimo passo sarà cercare di compattare il tutto, integrando le varie parti in un unico device.

(ml)

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