Sacchetti della spesa. Ecco l’Italia illegale

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Una parte d’Italia illegale? È quella degli shopper. Sono ancora troppi i sacchetti della spesa non conformi alla legge che ha messo al bando gli shopper non compostabili

Italia illegale: è quella degli shopper. Su 37 sacchetti per la spesa prelevati in diversi punti vendita della Grande distribuzione organizzata (Gdo) in sette regioni, sono 20, pari al 54% del totale, quelli risultati non conformi alla legge che ha messo al bando gli shopper non compostabili. La denuncia arriva da un monitoraggio organizzato da Legambiente, tra la fine di novembre 2014 e le vacanze natalizie.

In particolare, le regioni illegali dal punto di vista degli shopper sono cinque: Campania (7 sacchetti), Basilicata (6), Puglia (3), Calabria (3) e Lazio (1). I sacchetti prelevati in Lombardia e Veneto invece sono risultati regolari. A livello provinciale la situazione è la seguente: Potenza (6 sacchetti fuori legge), Avellino, Bari e Napoli (3), Vibo Valentia (2), Benevento, Catanzaro e Roma (1). Suddividendo i 20 casi di sacchetti fuori legge per punti vendita delle aziende della Grande distribuzione, prosegue Legambiente, si ottiene questa classifica: Sigma (5 sacchetti non conformi), A&O (3), Crai, Eurospin e Sisa (2), Conad, Despar/Eurospar, Eurocisette, Imagross, M.A. Supermercati/Gros, Maxisidis/Intersidis (1).

‘Siamo di fronte ad un diffusa situazione di illegalità nel settore delle buste per l’asporto delle merci, e questo nonostante abbiamo evitato di fare verifiche sui tanti piccoli negozi commerciali e sui mercati rionali, dove la situazione è visibilmente ancor più grave’, dichiara il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani.

gc

 

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