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Quanto costa alla salute un jeans scolorito? Scoprilo …

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Il jeans da anni non stenta a scendere dalle classifiche dei capi preferiti, sia dagli uomini che dalle donne. Blu scuro o chiarissimo: l’importante è la scoloritura. Ma quanta salute costa questo processo?

 

Un paio di jeans più o meno scoloriti, dall’aria vissuta, sono diventati uno dei must have modaioli degli ultimi anni. Un capo che sta bene a tutti, unisex e adatto ad ogni occasione, che molte persone sono disposte ad acquistare per cifre esagerate, pur di averlo firmato ed “usato” al punto giusto.

 

 

Ma vi siete mai chiesti come si fa a sbiadire il jeans? Il processo utilizzato da molti brand per la schiaritura del denim si chiama sandblasting e consiste in una tecnica, eseguita manualmente, che avviene, come dice la parola stessa, attraverso l’applicazione di sabbia sparata ad alta pressione tramite dei compressori. Un lavoro di precisione che permette ai designer di creare modelli dagli effetti speciali, sempre più innovativi ed accattivanti per la clientela, ma che disperde anche nell’aria una grande quantità di silice, un componente presente nella sabbia altamente tossico.

 

 

Secondo alcuni studi, gli addetti alle operazioni di sandblasting potrebbero sviluppare una forma acuta di silicosi, malattia polmonare non curabile e potenzialmente letale, nell’arco di 6-24 mesi di lavoro. Per questo, circa un anno fa, è stata lanciata, attraverso una pagina Facebook e una petizione on line, la campagna internazionale “Abiti Puliti”, che ha spinto molte imprese a rivedere le loro politiche aziendali in relazione a questa pratica. Ad oggi, sono molti i marchi che hanno annunciato la messa al bando del sandblasting dai loro stabilimenti: tra questi, Armani, Benetton, Bestseller, Burberry, C&A, Carrera Jeans, Charles Vögele, Esprit, Gucci, H&M, Levi-Strauss & Co., Mango, Metro, New Look, Pepe Jeans, Replay e Versace.

 

 

Purtroppo, però – hanno denunciato gli attivisti -, vi sono ancora due famosissime firme del made in Italy sulla lista dei cattivi, Dolce & Gabbana e Roberto Cavalli. Entrambi, per il momento, non hanno voluto esprimere un commento sulla vicenda. Noi di Ecoseven speriamo che cambino al più presto la propria idea, per il rispetto dei propri lavoratori e quello dei propri clienti.

 

(Flavia Dondolini)

 

 

 

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Dolce&Gabbana, jeans, Roberto Cavalli, sandblasting, scoloritura

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