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Oggi è la giornata mondiale delle zone umide

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Le zone umide del nostro pianeta sono fondamentali per la nostra sopravvivenza. Ecco cosa le minaccia 

Oggi è la giornata mondiale delle zone umide (World Wetlands Day), si tratta di 100milioni di ettari nel mondo strettamente legati al nostro benessere. Infatti è proprio la crisi idrica a essere uno dei primi tre fattori di rischio planetario. Le zone umide sono minacciate da numerose attività umane, soprattutto ricordiamo l’inquinamento, il disboscamento illegale e la cementificazione.

‘Quando celebriamo la Giornata mondiale delle zone umide, ricordiamo alla gente che l’acqua non proviene da un rubinetto; viene da ecosistemi sani e funzionanti”, ha detto Isabella Pratesi, direttore conservazione WWF Italia – Con miliardi di persone che dipendono delle zone umide per l’approvvigionamento di acqua, cibo e benessere, questa giornata è una vera e propria pietra miliare. Mentre i leader mondiali pensano a come attuare gli impegni presi nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, la protezione delle zone umide fornisce un contributo significativo al  benessere dell’umanità’.

Come spiega il WWF, le zone umide sono gli ecosistemi con la più alta biodiversità sulla Terra  e agiscono come giganti spugne giganti in grado di assorbire l’acqua delle precipitazioni, immagazzinandola e restituendola nel tempo. Svolgono anche un ruolo cruciale nel depurare le acque in quanto assorbono sostanze chimiche, filtrano gli inquinanti e i sedimenti, abbattono le sospensioni e neutralizzano i batteri pericolosi. 

Ma le zone umide sono in pericolo: si stima che la superficie delle zone umide nel mondo sia diminuita del 71% a partire dal 1900. Dal 2000 ad oggi il WWF ha contribuito alla designazione di oltre 100 milioni di ettari di zone umide Ramsar, pari al 45 % della superficie mondiale totale designata a partire dalla nascita della Convenzione nel lontano 1971.

Nel nostro paese le zone umide sono fondamentali per la sopravvivenza della metà delle specie di uccelli. ‘Queste aree – spiega il WWF – sono fulcro di importanti rotte migratorie tra Europa, Africa e Asia: circa due miliardi di uccelli migratori ogni primavera attraversano l’Italia, ponte nel Mediterraneo fra Africa ed Europa, dai piccoli luì alla grande cicogna bianca e proprio le aree umide rappresentano per molti un ‘pit stop’, una sorta di area di servizio lungo le autostrade delle migrazioni per la sosta, l’alimentazione, ma anche la nidificazione. Quasi il 50% delle specie di uccelli presenti in Italia sono legate alle zone umide.

(La Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale è un trattato intergovernativo firmato ad oggi da 169 paesi. La missione della Convenzione di Ramsar è la conservazione e l’uso razionale delle zone umide per lo sviluppo sostenibile).

 

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Uccelli migratori, wwf, zone umide

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