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Il Nicaragua accetta l’Accordo di Parigi sul clima

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Dopo questo nuovo ingresso, Stati Uniti e Siria rimangono gli unici dissidenti riguardo alle politiche mondiali per combattere il cambiamento climatico

Il presidente del Nicaragua Daniel Ortega ha annunciato che il suo paese firmerà l’Accordo di Parigi sul clima, lasciando solo il presidente americano Trump e il siriano Bashar al-Assad nello schieramento di quelli che rifiutano di sostenere l’accordo internazionale. 

Nel dicembre del 2015, i leader di quasi 200 paesi hanno firmato l’ Accordo sul clima di Parigi per ridurre le emissioni globali di gas serra e prevenire il peggioramento del cambiamento climatico, incluso l’ex presidente Barack Obama.

Inizialmente il Nicaragua si era opposto alla firma perché gli obiettivi del testo non andavano abbastanza lontani. Siccome era stato confermato dagli scienziati che i livelli delle emissioni di alcuni dei principali inquinatori – Stati Uniti, Unione Europea, Cina e India – non erano bassi abbastanza per impedire che i livelli del mare aumentassero o che si mantenesse il riscaldamento globale a 2 gradi Celsius, il paese dell’America centrale si era astenuto.

Il presidente Trump, invece, ha proprio deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo storico, affermando che il cambiamento climatico è una «frottola» inventata dai cinesi. Nonostante l’acquisizione di un’enciclica ambientale da parte del Papa e nonostante essere stato informato da diversi scienziati dei pericoli del cambiamento climatico, ha dichiarato che l’adesione che Obama aveva firmato durante la sua carica, mette i lavoratori americani di acciaio, carbone e altre industrie manifatturiere in una condizione di svantaggio economico.

La decisione di Ortega di firmare è venuta anche da questo, dal rifiuto di Trump: voleva mostrare solidarietà agli altri paesi e dare un segnale.

D’altra parte, il Nicaragua è un paradiso per l’energia rinnovabile (la Banca Mondiale lo ha definito così già 4 anni fa): più della metà dell’energia del paese è proveniente da geotermia, eolico, solare e energia delle maree – la previsione, inoltre, è quella di aumentare questa percentuale al 90%.

Poiché l’accordo non entrerà in vigore fino al 2020, il Nicaragua ha ancora tempo per elaborare il piano d’azione nazionale richiesto e formalizzarlo in legge.
Non è ancora stata fissata alcuna data per la firma.

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Accordo di Parigi, clima, Nicaragua

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