Finalmente sapremo la provenienza della carne che mangiamo

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Scatta l’obbligo di origine in etichetta per suini, ovini, caprini

Da dove viene la carne che abbiamo nel piatto? Dopo i tanti scandali degli scorsi anni (ricordate il cavallo spacciato per manzo?), il primo aprile è entrato in vigore anche in Italia il nuovo regolamento europeo che obbliga a porre l’indicazione di origine o di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di suini, ovini, caprini e volatili.

È il culmine di un percorso iniziato 15 anni fa sull’onda della ‘Mucca pazza’ che impose degli obblighi di etichettatura riguardanti la carne bovina fresca. La nuova normativa è sicuramente un passo in avanti, anche se sono escluse la carne di cavallo, di coniglio e la carne di maiale trasformata in salume, quindi non sapremo ancora la vera origine dei nostri salumi: circa due terzi sono prodotti con maiali esteri.

Nel 2013, secondo l’Istat, sono stati macellati in Italia circa 11 milioni di capi suini. Il fatturato si aggira sui 2,8 miliardi di euro. Lombardia ed Emilia Romagna sono le regioni italiane dove si effettuano il maggior numero di macellazioni, circa il 76% del totale, seguite a notevole distanza da Piemonte, Veneto e Umbria.

a.po

 

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