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Terremoto, le scosse hanno provocato vulcani di fango

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Il terremoto in Emilia Romagna ha generato la liquefazione delle sabbie e la fuoriuscita del fango sotterraneo: piccoli vulcani si sono sviluppati lungo la frattura sismica

Terremoto, liquefazione delle sabbie e vulcani di fango: l’Emilia Romagna e’ in ginocchio. Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.8 verificatasi martedi mattina, che ha provocato 17 morti, 350 feriti e migliaia di sfollati, l’emergenza continua.

Il terremoto in Emilia Romagna ha anche provocato centinaia di piccoli vulcani di fango e sabbia, che si possono osservare soprattutto nei Comuni di San Carlo e di Sant’Agostino nella provincia di Ferrara e nel comune di San Felice, nei pressi di Modena. I vulcani di fango hanno il diametro di circa 1 metro e sono disposti uno di seguito all’altro per 50-100 metri, lungo una frattura sismica. A provocare il fenomeno è la liquefazione delle sabbie: le scosse di terremoto hanno provocato una sovrappressione dell’acqua contenuta negli strati, che a sua volta ha provocato la liquefazione dei granelli di terra, formando un fango che è fuoriuscito lungo le fratture della terra.  

La sabbia liquefatta rende instabile il terreno, mentre la fuoriuscita di essa crea un vuoto nel sottosuolo, provocando crolli e, nella peggiore delle ipotesi, risucchiando quanto in superficie.  

(gc)

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