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Come prevenire il cancro alle ovaie

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Al nono posto tra le forme tumorali, il cancro alle ovaie miete vittime a tutte le età

 

Colpisce, frequentemente, dopo la menopausa, ma a volte non risparmia le più giovani: il cancro alle ovaie miete ogni anno 4.490 vittime, secondo le stime 2012 del Registro Tumori. Di cosa si tratta? È un tumore dovuto alla alla proliferazione incontrollata delle cellule dell’organo, il più delle volte a partenza dalle cellule epiteliali.

Il tumore dell’ovaio non dà sintomi nelle fasi iniziali e per questo è difficile identificarlo precocemente. Ma ci sono dei sintomi, secondo diversi studi apparsi negli ultimi anni, a cui una donna può fare particolarmente attenzione: addome gonfio, aerofagia, bisogno di urinare frequente.

Il tumore alle ovai si distingue in tre diversi tipi:  ‘I tumori epiteliali originano dalle cellule epiteliali che rivestono superficialmente le ovaie. Essi costituiscono più del 90% delle neoplasie ovariche maligne.
I tumori germinali originano dalle cellule germinali (quelle che danno origine agli ovuli); essi rappresentano il 5% circa delle neoplasie ovariche maligne, sono pressoché esclusivi dell’età giovane (infanzia e adolescenza) e sono differenziabili dagli altri tumori maligni dell’ovaio perché producono marcatori tumorali riscontrabili nel sangue (come l’alfaproteina o la gonadotropina corionica) diversi da quelli prodotti dai tumori di origine epiteliale. I tumori stromali originano dallo stroma gonadico (tessuto di sostegno dell’ovaio). In teoria costituiscono un gruppo facilmente diagnosticabile dato che alla sintomatologia comune a tutti i tumori ovarici uniscono effetti ormonali (ovvero legati a una eccessiva produzione di ormoni sia femminili sia maschili, perché parte delle cellule è in grado di produrre testosterone). La maggior parte di questi tumori sono caratterizzati da una bassa malignità. Essi rappresentano il 4% circa delle neoplasie ovariche maligne.

Una recente classificazione, detta di Kurman, distingue il carcinoma ovarico in due gruppi, definiti tipo I e II. I tumori di Tipo I insorgono da cellule ben differenziate, come i tumori borderline (cioè di confine tra malignità e benignità); alcuni di questi possono essere a lenta crescita (carcinomi sierosi di basso grado). I tumori di tipo I sono correlati con un certo tipo di mutazioni a carico di specifici geni (tra cui KRAS, BRAF, PTEN e b-catenina).

I tumori di Ttipo II, al contrario, sono tumori di alto grado, piuttosto aggressivi, che insorgono direttamente dal tessuto epiteliale dell’organo, senza passare da una fase precancerosa. Questi tumori sono molto instabili dal punto di vista genetico e mostrano mutazioni del gene P53. I tumori ereditari legati ai geni BRCA1 e BRCA2 sono di tipo II’, si legge sul sito dell’Associazione Italiana ricerca sul Cancro.

Come prevenire?

Una sana e corretta alimentazione e costante esercizio fisico possono aiutare a prevenire un cancro, ma è bene sempre sottoporsi ad una visita annuale dal ginecologo, che esegue la palpazione bimanuale dell’ovaio e l’ecografia transvaginale di controllo.