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Viterbo: acqua all’arsenico, anche il pane a rischio contaminazione

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L’arsenico presente nelle acque di Viterbo sembra aver contaminato anche il pane e gli altri alimenti. Aumentano i rischi per la salute

 

L’arsenico che contamina l’acqua di Viterbo  sembra aver avvelenato anche il pane. Tracce di questa sostanza illegale sono state ritrovate anche nel pane. E per questo il Codacons ha avviato una nuova azione risarcitoria a favore degli esercizi commerciali.

Nonostante la terza deroga concessa dall’Ue perché il Comune e la Regione risolvessero definitivamente il problema dell’arsenico nell’acqua sia oramai scaduta da più di tre mesi, l’emergenza è ancora in atto. Gli acquedotti della zona forniscono a famiglie e imprese ancora acqua contaminata, che ha avvelenato anche il cibo, come il pane. Una situazione gravissima secondo il Codacons, che ha posto l’accento sull’allarme legato ai prodotti alimentari: ‘I rischi per la salute legati all’arsenico sono elevatissimi, al punto da portare oggi il Codacons a chiedere alle Asl territoriali di intervenire, disponendo la chiusura di quegli esercizi commerciali costretti ad utilizzare acque contaminate per la produzione di alimenti – spiega il Presidente Carlo Rienzi – Ma le attività come panetterie, ristoranti, bar, pasticcerie, ecc. operanti nel Lazio non hanno alcuna colpa per la grave situazione determinatasi: per tale motivo abbiamo deciso di intervenire in loro soccorso, avviando una azione risarcitoria contro i Ministeri competenti e la Regione Lazio, volta a far ottenere ai gestori di esercizi commerciali adibiti alla produzione di beni alimentari che prevedono l’utilizzo di acqua, il risarcimento dei danni subiti, fino ad un massimo di 1 milione di euro ad attività’.

Il Codacons, quindi, dopo aver ottenuto una prima vittoria con la condanna, da parte del TAR del Lazio, dei Ministeri della Salute e dell’Ambiente a risarcire gli utenti dell’acqua avvelenata di varie regioni – Lazio, Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria – chiede il risarcimento di 1.500 euro, per ciascun cittadino aderente all’iniziativa e la riduzione della tariffa idrica applicata dalle autorità competenti.

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